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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2011 alle ore 12:33.
In sei Comuni capoluogo (tre a guida del centro-sinistra e tre del centro-destra) la sfida è già cominciata, causa un commissariamento che ha stoppato anzitempo le ambizioni dei due poli. Negli altri 20 (tenendo fuori le grandi piazze di Milano, Torino, Bologna e Napoli) il centro-sinistra deve difendere un discreto vantaggio (13 amministrazioni guidate da suoi esponenti contro le 7 del centrodestra) e lo farà, promette Davide Zoggia, responsabile degli Enti locali per il Pd, «attraverso un mix accurato di civismo e presenza femminile che dovrà essere garantita anche nel dopo elezioni con giunte costituite per il 50% da donne».
Tra primarie e ricandidature il Pd testa l'alleanza con Idv e Sel
In vista delle amministrative di maggio, il Pd ha giocato, dove ha potuto, la carta delle primarie. Lo ha fatto in otto comuni (da Novara a Iglesias), mentre in altri nove ha scelto di puntare sui sindaci uscenti (Savona, Ravenna, Arezzo, Grosseto, Cosenza, Crotone, Benevento, Barletta, Salerno). Riuscendo quasi ovunque a incassare anche il sostegno di Idv e Sel. Le eccezioni, ovviamente non mancano perché in alcune piazze il matrimonio non si è celebrato. Così, per esempio, a Pordenone e a Cosenza, Di Pietro e Vendola hanno mollato i democratici per fare asse da soli e sostenere la candidatura di Giovanni Del Ben ed Enzo Paolini. Mentre altrove (Reggio Calabria e Salerno) è stato l'ex pm a smarcarsi e a optare per la corsa solitaria. Con Aldo De Caridi nel capoluogo calabrese che se la vedrà con Demetrio Arena, sostenuto dal centro-destra, e Massimo Canale per il Pd. Mentre in Campania l'Idv si affiderà a Rosa Egidio Masullo per provare a insidiare il dominio finora incontrastato del sindaco Vincenzo De Luca (ricandidato dai democratici con l'ok anche di Sel e Psi). A Grosseto, invece, sono i vendoliani ad abbandonare l'alleanza per lanciare la corsa di Cristina Citerni. Sempre nel capoluogo toscano, poi, il Pd ha puntanto sull'alleanza con i centristi (a sostegno della ricandidatura di Emilio Bonifazi mentre il Pdl si allea con Fli al fianco di Mario Lolini), come pure a Savona dove la gara del democratico Federico Berruti per un altro mandato avrà l'appoggio dell'Udc.
Pdl e Lega (quasi) sempre a braccettonelle grandi città
Alla vigilia del test di maggio, Umberto Bossi aveva dato una chiara indicazione ai suoi: mantenere l'accordo con il Pdl nei grandi capoluoghi e lasciarsi le mani libere nei piccoli e medi Comuni. E, alla fine, così è stato. Perché, dal Friuli alla Sardegna, sono tante le realtà minori in cui il Carroccio andrà da solo al voto. Mentre, tra le grandi amministrazioni, il divorzio si è consumato solo al Comune di Trieste. Qui, replicando quanto già avvenuto per la provincia, i leghisti punteranno su Massimiliano Fedriga, segretario provinciale del Carroccio, che dovrà gareggiare con Roberto Antonione, schierato dal Pdl, e Roberto Cosolini per il Pd. Altrove invece l'alleanza è salda, anche se le fibrillazioni in casa della maggioranza non sono mancate per via della scelta (poi prevalsa) di fare asse con i centristi in alcune piazze. Così in dieci Comuni capoluogo (soprattutto in Calabria e in Sardegna), Berlusconi ritroverà al proprio fianco il leader dell'Udc Pierferdinando Casini. Una scelta scontata, spiega Mauro Libè, stratega delle candidature in casa centrista, «visto che lì siamo alleati del Pdl nel governo della Regione». Ma l'asse Berlusconi-Casini scenderà in campo anche a Latina (il candidato qui è Giovanni Di Giorgi, il Pd punta su Claudio Moscardelli e Fli schiera Filippo Cosignani sostenuto dalla lista "fasciocomunista" dello scrittore Antonio Pennacchi) e a Caserta al fianco di Pio Del Gaudio.
Il Terzo polo stenta a trovare la quadra alla prima uscita
Doveva essere l'occasione per testare la solidità della neonata alleanza tra Casini, Fini e Rutelli. E invece, a giudicare dalle candidature, il Terzo polo stenta ancora a trovare la quadra, mentre i centristi, i più strutturati sul territorio, vogliono confermare le buone performance registrate negli ultimi appuntamenti elettorali. Così hanno scelto di andare da soli in otto diverse città (Rovigo, Pordenone, Trieste, Ravenna, Rimini, Fermo, Benevento, Barletta), mentre a Novara e a Varese correranno insieme ai finiani (che invece giocano con lista monocolore in dieci Comuni). A Salerno e a Ragusa l'apparentamento dei centristi sarà solo con Rutelli. In Calabria e in Sardegna, poi, Casini conferma l'asse con il Pdl (con cui governa nelle giunte regionali) e in alcune piazze ha incassato il via libera ai suoi candidati: a Crotone sarà l'Udc Dorina Bianchi la pedina del centrodestra, a Carbonia ci sarà Antonello Mereu, a Cagliari Massimo Fantola e a Cosenza Mario Occhiuto. Alla fine il terzo polo regge soltanto ad Arezzo con Luigi Scatizzi (ma l'Udc affiancherà una sua lista a quella del nuovo polo) e a Siena (dove scende in campo Gabriele Corradi, padre di Bernardo, calciatore dell'Udinese).
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