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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2011 alle ore 17:47.

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ORIA (Brindisi) - Il sogno è avere come ospite Antonio Albanese, il comico che ha creato Cetto Laqualunque, leader del Partito u' Pilu. Sì, perché a Oria, a due passi da Brindisi, teatro nelle scorse settimane degli assalti ai treni da parte degli immigrati rinchiusi nel campo di Manduria, il partito PILU esiste per davvero.

L'acronimo però è Persone Indipendenti Libere e Unite. Leader di questo movimento è Francesco Arpa, poliziotto in pensione che dopo 25 anni trascorsi nella polizia di Stato ha avuto una folgorazione: lottare su tutti i fronti per la legalità. «E' praticamente una fissazione – dice – ho sempre con me una macchina fotografica, una cinepresa, per riprendere, documentare e denunciare le malefatte degli ammministratori. Pensi che mi hanno querelato ben quattro volte, ma poi hanno ritirato tutto perché avevo ragione».

Arpa è il capolista del PILU in salsa pugliese, con lui ci sono altre 14 persone che come lui non vedono l'ora di rendere prima Oria, poi il resto d'Italia (sì, perché abbiamo richieste da tutta Italia), città dall'amministrazione trasparente. In questo paesone da 15mila abitanti, di cui oltre 10mila votanti che ormai da un decennio è amministrato dal centrodestra ma dopo la crisi di dicembre il comune è commissariato, Arpa è una specie di totem. «Se vinco le elezioni – dice – chiederò ad Antonio Albanese di venire qui, a Oria, a fare l'assessore al Turismo e allo Spettacolo». E se dovesse finire al ballottaggio, visto che centrodestra e centrosinistra qui si equivalgono, voi cosa farete? «Non avendo preconcetti verso nessuno, sceglieremo in base al programma. Ma che sia un programma tutto incentrato verso la trasparenza. Io – conclude Arpa – per questa fissazione ho avuto delle querele per diffamazione. Ma ne sono uscito pulito».

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