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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 13:55.

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Futuro delle società partecipate, valorizzazione di Fiera e Aeroporto e una più stretta collaborazione tra università e il mondo delle imprese. Sono solo alcuni dei temi cari agli imprenditori toccati in un dibattito (a porte chiuse) che ha visto i quattro principali candidati a sindaco della città – Virginio Merola, Manes Bernardini, Stefano Aldrovandi e Daniele Corticelli - confrontarsi per oltre due ore oggi nella sede di Unindustria Bologna.

Una platea di soli imprenditori per evitare la claque e discutere di questioni tecniche che hanno portato gli aspiranti alla poltrona più alta di Palazzo d'Accursio lontano dalle polemiche personali e dentro il cuore dei problemi economici della città. All'uscita dell'incontro i candidati hanno evidenziato quali tra le molte questioni affrontate costituiscono la priorità su cui agire una volta eletti. Di università parla subito il leghista Manes Bernardini, avvocato trentottenne sostenuto nella corsa elettorale anche dal Pdl, pur dopo una serie di lunghe trattative. "Il Comune deve aiutare università e mondo imprenditoriale a creare sinergie sempre più forti, per trattenere talenti e creare così opportunità di sviluppo" sottolinea il candidato già consigliere regionale. Bernardini conferma poi l'intenzione di voler vendere le quote di Hera, la Multiutility bolognese che gestisce acqua, rifiuti e energia, "in questo modo verrebbero liberare risorse e il Comune potrebbe dare vita a un piano di investimenti per rifare strade, marciapiedi e piste ciclabili".

Un vero tormentone quello della vendita delle azioni della società ex municipalizzata di cui il Comune detiene il 13,67% delle quote, ed è socio di maggioranza tra i pubblici. Tema sul quale i candidati si sono confrontati più volte. Contrario alla cessione delle quote oltre a quelle previste dalla legge Ronchi-Fitto è Sfefano Aldrovandi, 63 anni, candidato del terzo polo (Lista Civica, Fli e Udc) ed ex amministratore delegato proprio di Hera: "Il Comune deve mantenere saldo il controllo sulle partecipate" dice il civico. "Vendita immediata di tutte le quote delle società partecipate a partire da Hera, dall'interporto e dalle farmacie comunali, per creare nuove opportunità di sviluppo e investimenti" la replica di Daniele Corticelli, l'altro civico che aspira a indossare la fascia tricolore. Mentre Virginio Merola il candidato del Pd (sostenuto anche da Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Socialisti per Bologna) pur evitando di commentare l'incontro con gli imprenditori aveva già in precedenza sottolineato: "Vendere le azioni di una società come Hera che nell'ultimo anno ha pagato al Comune 13,7 milioni di euro in dividendi non è strategico".

I candidati si sono poi confrontati su Aeroporto e Fiera di Bologna. Nel primo il Comune detiene una quota pari al 16,75% ed è il secondo socio dopo la Camera di Commercio (al 51%). Mentre in BolognaFiere Palazzo D'Accursio è all'11,42%. Gli imprenditori nel lungo documento all'ordine del giorno (9 pagine) hanno chiesto per l'aeroporto politiche che non premano solo sul low cost, ma che sappiano inserire lo scalo aeroportuale nella rete di business europea, accessibile da tutto il territorio regionale. E per la Fiera (dove Unindustria detiene il 7,48% delle azioni) un salto di qualità strategico per contrastare la crisi del sistema fieristico e la concorrenza di Milano e Rimini. Sull'aeroporto l'obiettivo è "arrivare a un contratto con un grande vettore merci, svilupparne la logistica e connetterlo con l'Interporto, un'opportunità esplosiva per la città" dice Aldrovandi. Mentre "per la Fiera apriremo un tavolo e il Comune si assumerà la responsabilità di un piano d'azione che porti a innovala e staccarla dal passato" continua l'ex manager di Hera. Il tutto facendo pesare le quote di proprietà dell'ente.

Sempre sullo scalo bolognese il candidato Pdl Bernardini sostiene invece che il Comune debba sì "preoccuparsi di avere un aeroporto strategico e internazionale, ma mettendo i veri gestori in grado di lavorare piuttosto che preoccuparsi in prima persona come Comune di far volare aerei". Mentre il civico Corticelli sottolinea l'importanza della "vocazione intercontinentale" dello scalo per "attrarre passeggeri anche da Milano anziché lasciarli scappare con l'alta velocità verso nord". Infine per la fiera Corticelli dice:"Non ritengo strategica la partecipazione del Comune dentro la società ma è importante che l'ente riesca a tornare protagonista ed avere la possibilità di competere con altre fiere internazionali".

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