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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2011 alle ore 08:12.

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Economia e conti le priorità sul tavoloEconomia e conti le priorità sul tavolo

Bando alle polemiche personali, lente d'ingrandimento sui problemi concreti dei quattro più grandi capoluoghi al voto. A Milano, Torino, Bologna e Napoli non è stata solo una campagna di veleni e polemiche e i candidati si sono confrontati su tutti i temi dell'agenda cittadina. Tra questi, le ricette per lo sviluppo economico e gli strumenti per rimettere in sesto le casse comunali l'hanno fatta da padroni un po' ovunque.

La Torino-Lione e il futuro di Mirafiori hanno monopolizzato i dibattiti torinesi: sostanziale convergenza sia sulla necessità di portare a termine la prima che sul rilancio dell'area Fiat come polo per la ricerca. A Milano la candidata Pdl Letizia Moratti promette di introdurre una fiscalità modello irlandese per attirare venture capital mentre il pd Giuliano Pisapia punta su azioni di credito e microcredito per sostenere le nuove tecnologie e il terzopolista Manfredi Palmeri si cimenta su green economy e bandi ad hoc per le Pmi.

Ricette peculiari anche a Bologna dove il pd Virginio Merola lancia un piano sociale per il lavoro, il leghista Manes Bernardini chiede la rinascita di botteghe e artigiani mentre Stefano Aldrovandi, sostenuto anche da Udc, Fli e Api, vorrebbe usare il patrimonio immobiliare della città per finanziare nuove imprese. Anche Napoli, pur presa dall'assillo dell'emergenza rifiuti, ha i suoi assi per rilanciare l'economia: si va dal microcredito alle imprese ai microincubatori alla "carta" turismo e cultura.

Ma c'è un'altra priorità a impensierire tutti i grandi capoluoghi non escluse le ricche Torino e Milano e la rossa Bologna: sono i conti che le nuove giunte dovranno appianare. Perché il rosso dilaga.

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