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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2011 alle ore 11:19.
Secondo il Corsera il premier ieri avrebbe fatto una telefonata piuttosto fredda con Umberto Bossi e Denis Verdini, chiedendo di enfatizzare i dati nazionali, la raccolta complessiva di consensi e di vittorie, bypassando le notizie e le cifre su milano. "A me non risulta che ci sia né gelo né spaccatura. Abbiamo un programma da portare avanti e lo porteremo a conclusione", ha commentato così stamane Luca Zaia, presidente della regione Veneto, i presunti rapporti tesi tra Bossi e Berlusconi,
dopo il voto amministrativo.
di Luca Ostellino
Silvio Berlusconi parlerà solo oggi, come avverte il suo portavoce Paolo Bonaiuti, e Umberto Bossi, rimasto tutta la giornata chiuso nel suo ufficio nella sede della Lega di via Bellerio, lascia trapelare il suo "stupore" per il risultato di Milano, dove il candidato del centro-sinistra Giuliano Pisapia ha ribaltato i pronostici e si trova in netto vantaggio (a oltre il 48% dei voti) sul sindaco uscente. Colpa anche dei «troppi distinguo» di Bossi, ha detto ai suoi il Cavaliere.
Ma ogni valutazione è di fatto rimandata ai dati finali di questo primo tempo della consultazione amministrativa e ai ballottaggi, taglia corto Roberto Maroni. Da via Bellerio, però, a trapelare non è solo lo stupore del leader leghista, ma anche tutta la sua irritazione per il risultato "imbarazzante" di Milano dello stesso Carroccio, che perde terreno e che, più in generale, rappresenterebbe la conferma di un cambiamento di tendenza in atto: «Una volta – avrebbe sostenuto lo stesso Bossi – si diceva che il Pdl vince grazie alla Lega. Ora si può dire che la Lega perde per colpa del Pdl...».
Anche Roberto Calderoli avverte che il senatur si riserverà di commentare il voto solo oggi, quando sarà più chiaro «chi ha vinto e chi ha perso». Sorpreso per il risultato di Milano, «un'anomalia», Calderoli si è però detto convinto, come l'eurodeputato Matteo Salvini (il più votato a Milano nella lista della Lega), «che la partita non è ancora chiusa. Stare a pensare agli errori adesso rischia di far perdere al ballottaggio. Credo che invece bisogna impegnarsi per vincere, così gli errori si dimenticano», ha spiegato il ministro, rispondendo a chi gli chiedeva se Berlusconi abbia sbagliato impostazione della campagna elettorale.
Il clima nel Carroccio resta comunque pessimo. Oltre a registrare un arretramento del 3% rispetto alle politiche del 2008, a Milano la Lega deve infatti digerire un inatteso ballottaggio con una candidata che, fino all'ultimo, si era chiesto a Berlusconi di cambiare. Bossi starebbe mettendo in fila proprio gli errori compiuti da premier in questi ultimi mesi, che non sarebbero pochi, per fare pesare in seguito l'eventuale soccorso della Lega al ballottaggio.
Berlusconi, per parte sua, non parla. Ma lo shock per Milano, dove si era messo in gioco in prima persona, come capolista, è evidente. Il Cavaliere avrebbe raccolto molte meno preferenze delle 53mila registrate alle scorse comunali. Ma il premier punta il dito contro la Lega, nella convinzione, sostengono i suoi collaboratori, che i troppi distinguo del Carroccio abbiano pesato a sfavore della Moratti.
Anche i militanti del Pdl hanno già iniziato a commentare i risultati su "Spazio azzurro", il forum on line del Popolo della libertà. Al centro delle preoccupate reazioni e delle analisi impietose che continuano ad arrivare è soprattutto il voto di Milano. E tra gli argomenti più citati per spiegare questa quasi débâcle, questa "breccia di Pisapia", come è stata ironicamente definita la performance del candidato del centro-sinistra, ne emergono soprattutto due, strettamente legati tra loro: l'immigrazione e la guerra in Libia, e un terzo, relativo agli annunci mancati su riforme e liberalizzazioni.
Certo le colpe sono equamente distribuite tra la Moratti, mai veramente troppo "amata" dagli stessi elettori del centro-destra, («non era il candidato giusto», scrivono in molti), la Lega, accusata di avere fatto mancare i voti decisivi («se i primi dati venissero confermati a Milano ci sarebbe da chiedersi dove cavolo stanno i voti della lega?», si chiedono diversi militanti del Pdl) e lo stesso Berlusconi, criticato spesso apertamente: «Presidente, lasciata la politica ai Frattini e campo libero a Napolitano che fa il capo del governo, ti aspettavi una vittoria elettorale?», scrive un elettore Pdl, mentre un altro rilancia la questione libica: «Caro Berlusconi lo sconsiderato attacco alla Libia ti ha fatto perdere consenso. Rifletti su questo errore».
E ancora: «Caro Berlusconi è evidente che la lega ti ha fatto duramente pagare (si è astenuto dal voto il 40% dei leghisti) il tuo atteggiamento per la guerra in Libia». Guerra che peggiora il problema immigrati: «Avete tradito gli elettori sulla immigrazione, avete fatto solo annunci, ve lo avevo detto», incalza un militante. «Siete stati immobili e ora la gente ha ragione a farvi andare ai ballottaggi a Milano e Napoli. Riforme zero. Liberalizzazioni zero. Calo tasse zero», scrivono alcuni tesserati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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