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Questo articolo è stato pubblicato il 19 aprile 2011 alle ore 08:33.
Niente applausi e i tempi sono contingentati: tre minuti complessivi per rispondere a tre, a volte quattro domande. Le regole del confronto tra i tre principali candidati sindaco a Milano sembrano ferree, ma non siamo in tv e qualche sgarro è consentito. Così al suo ingresso Giuliano Pisapia è il più applaudito, "bravo!" gli grida qualcuno.
Letizia Moratti, Giuliano Pisapia, Manfredi Palmeri per il loro unico confronto elettorale previsto finora (ma non è escluso che ce ne sia un altro in tv) sono ospiti del Pime, il Pontificio istituto missioni estere, per un dibattito organizzato dagli scout di Agesci, Cngei e Acli.
Poco è lasciato al caso: i tre candidati già conoscono le domande, i ragazzi sono pronti a enunciarle al microfono, non sono ammessi interventi da parte dei giornalisti. Ma quando gli argomenti non li convincono, i giovani scout non lo nascono e qualche mugugno in platea si sente. Ci sono almeno 500 ragazzi, che restano per un attimo con il fiato sospeso quando alcuni giovani di Forza Nuova fanno irruzione guidati dal candidato sindaco Marco Mantovani. Hanno uno striscione con scritto: "Giuliano e Letizia, stessa faccia stessa razza padrona", lanciano volantini e intonano cori in favore del loro movimento politico. Qualcuno gli risponde: "buffoni". Sta parlando Palmeri che si interrompe, lascia la sedia e - sul palco - indietreggia; anche Giuliano Pisapia si alza ma avanza (sempre sul palco) verso i giovani di Forza Nuova; imperturbabile Letizia Moratti, che rimane seduta al suo posto, attenta.
Pochi minuti, poi gli intrusi se ne vanno seguiti dalla Digos e in sala scatta un appaluso che scioglie la tensione. I giovani scout sono preparati, domandano come il Comune intende combattere la presenza della mafia in città, per il pizzo, negli appalti; pensano agli immigrati: quali sono le politiche che i candidati hanno in mente?
Letizia Moratti ricorda il patto di integrità votato nel 2000 da Palazzo Marino per combattere la criminalità organizzata e la sezione specializzata della commissione di vigilanza per le grandi opere utilizzata nel caso di Expo. Giuliano Pisapia vuole l'istituzione della commissione antimafia, quella che il Comune non ha varato, la stessa per la quale si è battutto anche Manfredi Palmeri.
Sugli immigrati il candidato sindaco del centrosinistra attacca la sindaca: «Si sono spesi 7 milioni di euro per 500 sgomberi, ma si è solo spostato il problema». Poi promette scuola e casa per tutti. Palmeri parla di «girotondi, non sgomberi».
«Sull'immigrazione abbiamo firmato l'accordo con il ministero degli interni», ricorda Moratti che cita anche gli investimenti effettuati da Palazzo Marino: 20 milioni di euro in 2 anni.
I ragazzi chiedono pure di Expo, del piano di governo del territorio, dei fondi per la cooperazione sociale.
Sull'esposizione internazionale bisogna accelerare secondo Manfredi Palmeri, perché «fin qui non si è avuto il coraggio sufficiente».
«Si sono persi tre anni», dice Pisapia «in litigi e doppi stipendi, ma ora dobbiamo investire per un Expo diffusa e mettere a disposizione di tutti luoghi abbandonati». Letizia Moratti ribalta la questione e ricorda i suoi viaggi in Niger e in Guinea Bissau: «Siamo partiti dai paesi più poveri, perché il tema è "nutrire il pianeta, energia per la vita"». E poi Expo «lascerà un centro per lo sviluppo sostenibile e un grande parco».
Quanto al piano di governo del territorio «non è al servizio dei cittadini» lamenta Pisapia. «È un piano che oggi non c'è» precisa Palmeri, «non c'è perché a causa del doppio controllo teorico non è ancora stato pubblicato». «Non è un piano regolatore», rivendica Moratti, contiene anche l'organizzazione dei servizi «e ci consentirà di non avere più i quartieri popolari, perché l'edilizia convenzionata sarà distribuita in tutte le zone, ci sarà un mix» sul modello londinese.
Sulla cooperazione sociale il candidato de centrosinistra contesta alla sindaca tagli eccesivi. «Nessuna diminuzione delle spese», risponde lei «le abbiamo aumentate e nel 2011 arriveranno 418 milioni». Mentre «quelle che mancano sono le sinergie» secondo il candidato del terzo polo.
L'incontro si chiude con una richiesta da parte degli scout: rinnovare la convenzione per la gestione di Boscoincittà a Italia Nostra «che ha fatto del parco un esempio di forestazione urbana seguito in tutta Italia».
Ai temi dell'ambiente è stata dedicata buona parte del dibattito: ecopass, ciclabili, raccolta rifiuti, mobilità. Platea difficile da conquistare nonostante le apparenze mansuete; fedeli e ribelli - secondo il motto degli scout - i ragazzi di Agesci, Cngei e Acli sono arrivati preparati al confronto e non si sono persi nemmeno una battuta. Impossibile dire chi li abbia convinti davvero, se Moratti, Pisapia o Palmeri, ma l'impressione è che ciascuno dei tre candidati sindaco sia convinto di esserci riuscito, a incantarli.
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