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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 14:12.

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Moratti contro Pisapia è una sfida all'ultimo colpo basso. Il sindaco: è un ladro. Lui: calunnie. Nella foto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, durante il confronto televisivo negli studi di Sky con il candidato sindaco per il centrosinistra, Giuliano Pisapia, in vista delle elezioni amministrative 2011 (Italyphotopress)Moratti contro Pisapia è una sfida all'ultimo colpo basso. Il sindaco: è un ladro. Lui: calunnie. Nella foto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, durante il confronto televisivo negli studi di Sky con il candidato sindaco per il centrosinistra, Giuliano Pisapia, in vista delle elezioni amministrative 2011 (Italyphotopress)

Gli impegni dei due candidati
Per iI resto i due candidati hanno scandito i loro principali impegni con gli elettori. Pisapia ha promesso wi-fi gratuito e abbonamenti dei mezzi pubblici gratis per gli anziani che hanno più di 65 anni, oltre a 500 vigili di quartiere per garantire maggiore sicurezza. Letizia Moratti ha rivendicato i risultati ottenuti finora in materia di sicurezza e nelle politiche per l'ambiente, a partire da Ecopass, il ticket antismog introdotto nel 2008. Il direttore di Sky Tg 24 Emilio Carelli le domanda la sua posizione sulla giustizia, in relazione alle affermazioni del premier sui magistrati di Milano, lei risponde di «occuparsi dei problemi dei cittadini». E a proposito dei rapporti con la Lega che non vuole le ordinanze coprifuoco ma insiste sulla linea dura nei confronti degli immigrati Moratti chiarisce: «Milano è una città che accoglie, ci sono 200mila immigrati regolari e integrati. Crediamo nell'integrazione» che «significa rispetto delle regole, accoglienza significa legalità».

Quanto alla possibilità di avere una moschea Milano, dopo i ripetuti affondi dei giorni scorsi da parte di Silvio Berlusconi, Pisapia ha confermato la necessità che il capoluogo lombardo possa ospitare luoghi di culto per tutti i credo religiosi, soprattutto in vista dell'appuntamento internazionale dell'Expo del 2015. Poi ha accusato l'avversaria di aver favorito i grandi centri di potere della città, e Letizia Moratti a più riprese lo ha incalzato: «Mi dica quali. Sono una persona indipendente che non ha legami se non con i cittadini».

«Killeraggio mediatico, metodi infamanti. Milano volti pagina»
Nel pomeriggio Pisapia ha accusato il sindaco Moratti, di «killeraggio mediatico» per le accuse rivoltegli durante il confronto televisivo su Sky. Pisapia, accolto da un applauso in piazza Scala da un centinaio di sostenitori ha affermato: «Non ho mai commesso un reato». «La mia vita - ha aggiunto - è trasparente».«Più di trent'anni fa sono stato vittima di un'ingiusta detenzione. Non ho commesso alcune reato e sono stato assolto con formula piena». Dopo l'attacco sferrato da Letizia Moratti, si è difeso così Pisapia. «Io stesso ne avevo parlato sul mio blog ed era già stato ripreso da alcuni giornali il fatto che fui assolto con formula piena. La mia vita è sempre stata trasparente. I milanesi hanno il diritto di sapere tutto di me». La replica dell'avvocato candidato sindaco del centrosinistra «saranno i fatti» e le carte che ha consegnato ai giornalisti incontrati davanti Palazzo Marino.

A queste carte si aggiunge la querela che Pisapia presenterà nei prossimi giorni presso la procura della Repubblica di Milano per diffamazione aggravata. «Continuo la mia campagna elettorale - ha concluso - occupandomi dei problemi della città che questa giunta ha lasciato del tutto irrisolti. Letizia Moratti. Chiedo ai milanesi di voltare pagina anche rispetto ai metodi infamanti e indegni di una città che aspira a tornare la capitale morale d'Italia. Con me Milano tornerà la capitale morale d'Italia».

Moratti: Pisapia non è mai stato un moderato
«La storia di Pisapia non è quella di un uomo moderato». Lo ha detto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, in una conferenza convocata per chiarire la sua posizione dopo le accuse rivolte allo sfidante Giuliano Pisapia in un confronto televisivo. «Io ho inteso dire - ha aggiunto Moratti - che il contesto politico in cui si muoveva Giuliano Pisapia era quello attestato dalla magistratura di primo grado». Letizia Moratti ha tenuto a precisare che la sua esternazione non voleva entrare nel merito della vicenda giudiziaria ma fare «una valutazione politica» per marcare la differenza tra il suo itinerario personale di moderata e quella di Pisapia.

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