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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2013 alle ore 07:31.

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Se agosto in azienda vale una fortuna

A Milano, per fare un altro esempio, molti grandi studi professionali rimangono comunque aperti, ovviamente con l'esclusione dei giorni centrali del mese, a cavallo dell'immancabile ponte ferragostano.
I motivi? Uno svetta su tutti: la necessità, in un'economia sempre più globalizzata, di essere in assonanza con i partner stranieri, dove le ferie sono ridotte (o quasi inesistenti, a cominciare dagli Stati Uniti).
La cooperativa delle Ceramiche di Imola tiene il quartier generale aperto l'intero agosto appunto per raccogliere gli ordini provenienti dai Paesi esteri, in crescita in seguito alle promozioni messe in campo per compensare il calo dei consumi interni e guadagnare quote di mercato sull'export.
«Le lunghe chiusure delle fabbriche (in media quattro settimane) – spiega Paolo Citterio, presidente del Gruppo intersettoriale dei direttori del personale (Gidp/Hrda) - sono rimaste un miraggio per tutti». Visti i costi impiegatizi e operai, dove si può o ci sono commesse da onorare ed il back-log (portafoglio ordini) risulta alevato, si cerca di onorare gli impegni: «E questo avviene - continua il top manager Citterio non senza un pizzico di polemica - in particolare nelle medie imprese dove anche Cgil e Cisl (a parte la Fiom di Landini, barricadiera ed ideologica) sostengono lo sviluppo aziendale. Nelle piccole e medie imprese il sindacato moderno negozia deroghe contrattuali (spesso accompagnate dal ritocco dei superminimi) per consentire alle imprese di far fronte ai picchi produttivi».

La Ferrero, che a maggio ritira tutte le praline e i prodotti con il cioccolato per evitare che si deteriorino con il caldo, da sempre chiude Alba - nel Cuneese – in questo periodo in modo da programmare al meglio la manutenzione e di essere pronta per la "ripartenza" già ad agosto e in modo da poter rifornire i negozi per la campagna d'autunno. Anche la TechnoAlpin Ag di Bolzano, leader nella produzione dei cannoni sparaneve, tiene aperti in agosto gli uffici per ricerca e sviluppo, per la progettazione, la logistica, le vendite, la contabilità, ecc. Aperta per ferie pure l'Olio Carli di Imperia (uno dei pochi marchi liguri, insieme a Isnardi) rimasto nelle mani degli imprenditori originari, mentre altri brand resi famosi anche dalla pubblicità come Sasso (ex famiglia Novaro) o Berio sono passati di mano, preda di grandi aziende. Da notare che Imperia produce circa 5mila quintali di olio l'anno. La Fratelli Carli (oggi guidata da Gianfranco Carli) realizza un business di 125 milioni con la vendita per corrispondenza non solo in Italia, ma anche in Germania, Francia, Austria e Svizzera. Ecco perchè ad agosto il call center interno rimane aperto, ad eccezione dei giorni di Ferragosto, mentre il grosso dell'azienda ha comunque limitato la chiusura scaglionando le assenze.

franco.vergnano@ilsole24ore.com
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