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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2013 alle ore 13:00.

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Agosto di lavoro per l'indotto dell'F35

«Quattro giorni a luglio e stop, per quest'anno con le ferie ho chiuso». Per Luca Berneschi, imprenditore piemontese della meccanica, agosto è un mese normale, con l'attività della sua azienda sospesa solo nel ponte di Ferragosto e ferie dei dipendenti scaglionate o frazionate per poter far fronte agli impegni presi con Alenia Aermacchi.

La commessa della Bortolotti è connessa alla costruzione del cacciabombardiere F35 Lockheed Martin, le cui attività di assemblaggio legate al primo velivolo italiano sono iniziate a metà luglio nel sito di Cameri (Novara), impianto che già da tempo ha avviato le prime consegne di ali negli Stati Uniti.
E proprio Cameri, oltre 100mila metri quadri di superficie coperta, è il punto focale del maxi-programma da 12,1 miliardi di euro in 15 anni (la cifra è stata riferita ieri dal ministro della Difesa, Mario Mauro, durante il question time alla Camera) su cui converge l'attività di decine di aziende come la Bortolotti, impegnate a completare le linee produttive con piattaforme di montaggio, macchine utensili, attrezzature logistiche e tecnologiche.
Ai 90 velivoli finora confermati dall'Aeronautica militare si aggiunge infatti una commessa più ampia per oltre 800 ali destinate all'intero programma mondiale, con ampie ricadute industriale per le nostre imprese, stimate globalmente dall'Aeronautica in 14,7 miliardi di dollari, di cui un miliardo già definito. Grazie a queste commesse, alcune già operative, altre ancora in via di finalizzazione, per molte Pmi ad agosto l'attività verrà sospesa solo parzialmente, in alcuni casi, come per la Bortolotti, unicamente per una manciata di giorni: globalmente sono più di 500 gli addetti che ad agosto dovranno lavorare per far fronte agli impegni legati all'F35.

«Non possiamo fare diversamente – spiega il direttore generale di Bortolotti Luca Berneschi – anche perché in caso di ritardi incorreremmo nelle penali». Eventualità che l'azienda ha scongiurato ricorrendo a doppi turni e straordinari per gestire allo stesso tempo la costruzione delle piattaforme di montaggio commissionate e l'ampliamento dello stabilimento necessario per far fronte all'aumento dell'attività. Ad agosto l'azienda impegnerà direttamente nel progetto 45 addetti, altri 100 sono coinvolti nell'indotto. «Per noi si tratta di un ordine che vale il 40% dei ricavi – spiega Berneschi – e su questa commessa abbiamo già assunto 20 persone, mentre altre dieci entreranno a breve». Per Alenia-Aermacchi, committente delle commesse a Cameri e partner diretto di Lokheed Martin, l'attività dell'F35 ad oggi coinvolge nell'aeroporto militare piemontese 200 addetti, con un'attività che ad agosto proseguirà con un impiego di personale nell'ordine del 60%. Ferie ridotte anche per la campana Ompm, con alcune persone che ad agosto seguiranno direttamente le linee di montaggio a Cameri. «Per ora i volumi sono ridotti – racconta l'imprenditrice Laura Caputo – ma si tratta per noi di una commessa importante dal punto di vista strategico, grazie alla quale in prospettiva potremmo anche assumere altre persone».

Agosto quasi normale a Cameri anche per la veneta Maltauro, impegnata come principale contractor in una commessa da 185 milioni per la costruzione del sito, ormai quasi interamente completato. «Abbiamo in questo periodo un centinaio di persone all'opera – spiega il capo-progetto Gianfranco Vicari – e si tratta di poco meno della metà del personale che sta lavorando al completamento del sito. Per noi in Italia al momento si tratta del maggior cantiere avviato, un progetto importante a maggior ragione alla luce del momento di difficoltà che il nostro settore sta attraversando».
Un cantiere, quello di Cameri, che offre ossigeno a molte aziende, quasi tutte in apprensione per le divisioni politiche sul progetto, sfociate nella mozione parlamentare che non cancella la commessa programmata di 90 velivoli ma vincola i nuovi acquisti di caccia ad un altro voto e all'esito di un'indagine conoscitiva della durata di sei mesi. Imprese che hanno però già potuto tirare un respiro di sollievo dopo la decisione del Tar del Lazio, che ha respinto un ricorso del Codacons motivando il "no" alla fermata degli F35 con la natura prevalentemente politica delle decisione, fatto che esclude la competenze dei giudici amministrativi. Buone notizie per chi punta proprio sulla maxi-commessa militare per rilanciare la propria attività. «Su questo ordine abbiamo già fatto molti investimenti - spiega l'imprenditore piemontese Fulvio Boscolo – e spero si possa procedere perché per noi a regime la commessa significa 30-40 assunzioni».

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