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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2013 alle ore 06:48.

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Per il packaging alimentare agosto vale oltre un dodicesimoPer il packaging alimentare agosto vale oltre un dodicesimo

Cinque su cinque stabilimenti aperti. Senza soste. La Piber Group che dalle parti di Voghera è nota come storica azienda che produce imballaggi rigidi per il settore alimentare non si fermerà se non per qualche giorno a cavallo di Ferragosto. Gli impianti trasformano circa 20mila tonnellate di polimeri all'anno che diventano vaschette per i più noti marchi che producono mozzarella, ricotta, mascarpone, burro, margarina, ma anche yogurt, gelati, sorbetti e più in generale dessert. Con una personalizzazione forte delle forme delle confezioni e un'evoluzione altrettanto forte delle tecniche di decorazione. Ma soprattutto con lo sviluppo di nuovi processi tecnologici che consentono una migliore conservazione dei prodotti e una riduzione dei costi di produzione. Lavorazioni che puntano all'alleggerimento delle confezioni che può far risparmiare fino al 30% di materia prima. E al rispetto dell'ambiente. La società nel 2008 ha infatti deciso di investire oltre 3 milioni di euro per enfatizzare ancor di più lo spirito ecologico che contraddistingue il gruppo.

Marco Bergaglio che appartiene alla famiglia dei fondatori del gruppo ed è responsabile commerciale dell'azienda, spiega che la decisione di mantenere gli impianti operativi è dovuta alla volontà «di venire incontro alle esigenze del settore alimentare che durante l'estate, anche in virtù delle promozioni della grande distribuzione su determinati prodotti, necessita di essere servito fino all'ultimo». Rispetto al passato, il 2013 è un anno particolare però. Innanzitutto perché «è il primo anno in cui si notano chiaramente i segnali di calo anche nel settore alimentare. Questo viene registrato dalla grande distribuzione, ma anche a livello di filiera, a monte c'è un evidente segnale di stanchezza del mercato», dice Bergaglio. E poi «c'è l'impatto della primavera mancata», aggiunge. Ci sono prodotti, come per esempio gelati e mozzarelle, che hanno una stagionalità molto elevata e quindi per le temperature basse per tutto maggio e giugno non hanno avuto lo stesso livello di consumi degli altri anni. Così «i ritmi di giugno e luglio sono stati inferiori rispetto agli stessi mesi dell'anno prima».

Di conseguenza gli stagionali, circa un centinaio, che vengono inseriti in azienda durante il periodo estivo per consentire ai lavoratori di poter fare le ferie sono stati impiegati per un periodo più breve. «Gli altri anni, già in primavera si girava al massimo della capacità produttiva e si aveva una lunga coda anche in settembre. Quest'anno invece è diverso, soprattutto per le difficoltà del mercato», continua Bergaglio. Agosto è «un mese molto importante, forse il più importante anche per via dei flussi turistici nel nostro paese che provocano delle richieste particolari». Come per esempio il cambiamento della tipologia delle confezioni. «Le vacanze fanno sì che cali il consumo domestico e aumenti quello non domestico – osserva Bergaglio –. Nelle confezioni c'è un aumento di quelle per la ristorazione». Agosto nell'economia dell'anno «certamente pesa ben oltre un dodicesimo. È un mese in cui alla Piber Group si lavora sette giorni su sette, in tutti e cinque gli stabilimenti – spiega il manager –. Con cinque squadre operative, ciascuna delle quali viene mantenuta nel suo numero originario grazie ai lavoratori stagionali che consentono agli altri di dilazionare le ferie da giugno a settembre».

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