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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2013 alle ore 06:45.

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Effetto estate sulle custodie hi-tech

«Chiudere ad agosto? Scherza? È uno dei tre mesi dell'anno in cui vendiamo di più. C'è chi scorda il caricabatterie del blackberry, i supporti e i cavi per il navigatore il giorno prima della partenza per le ferie e poi c'è la custodia trasparente per lo smartphone in spiaggia: si naviga e si digita al riparo da sabbia, olio abbronzante, gavettoni e nuotatori distratti che se lo dimenticano nel costume. Si possono anche scattare foto subacquee e fare riprese. Ma non al di sotto dei 20 metri.

No, noi ad agosto non abbiamo mai chiuso». Marco Cagnetta, direttore generale marketing e vendite della Cellular Italia Spa, ci tiene a sottolineare che l'azienda reggiana non è affatto "aperta per crisi" ma «resta aperta per ferie. Quelle altrui».
È l'altro volto dell'Italia in crisi, quella che non rinuncia agli accessori colorati, alle cover fosforescenti, zebrate o personalizzate con la squadra del cuore, per cellulari, smartphone, Mp3 e console per videogiochi.
Fondata nel 1990, agli albori della telefonia mobile, da Piero Foglio e Stefano Aleotti per fornire batterie e cavi di alimentazione ai primi telefoni portatili, la gamma si amplia negli anni sviluppando accessori personalizzati con il brand "Cellular line" per i molteplici modelli di cellulari («Lo sa – sottolinea Cagnetta – che ogni anno in Italia escono 400 nuovi modelli di telefonini?»). Ma anche per navigatori, Mp3, fotocamere compatte, orologi, console per videogiochi e telecomandi. Ma il boom arriva nel 2010 con lo smartphone. Da un fatturato di circa 50 milioni di euro si passa agli oltre 100 milioni del 2012 e si stima che nel 2013 si arriverà a 140 milioni di euro per 170 dipendenti diretti (cui si aggiungono 130 agenti che su circa 3mila punti gestiscono gli scaffali e riordinano i prodotti).

Sino al 2 luglio scorso, quando Lvmh (la holding francese Louis Vuitton Moët Hennessy S.A., nonché la maggiore multinazionale specializzata nei brand di lusso), oltre ad acquistare il pacchetto di maggioranza del cashmere Loro Piana e la storica pasticceria milanese Cova di via Montenapoleone, fa una tappa a Reggio Emilia e rileva anche il 60% della Cellular Italia, attraverso i fondi L Capital e DVR Capital che acquisiscono, rispettivamente il 53% e il 7% dell'azienda emiliana, mantenendo management e deleghe ai fondatori, cui resta il pacchetto di minoranza del 40 per cento. «Sono molto soddisfatto delle prospettive che si aprono sia in Italia che all'estero», aveva commentato Piero Foglio ad alcune testate reggiane oltre un mese fa. Altrettanto soddisfatto il senior partner di L Capital, Philippe Franchet: «Abbiamo investito in una realtà dinamica e di successo. Puntiamo sulle capacità del suo attuale management per il suo sviluppo».
L'obiettivo è ora posizionare all'estero il brand degli accessori di design per gli apparecchi elettronici e internazionalizzare il modello distributivo attraverso nuove partnership con i principali operatori del trade. «L'estero – spiega ancora Cagnetta – contribuisce già oggi al 30% del nostro giro d'affari. Siamo in Europa: Germania (il secondo paese dopo l'Italia), Svizzera, Spagna, Francia, Russia e Turchia. Abbiamo cominciato a rifornire la Cina, stiamo studiando il mercato Usa. Il Giappone ha invece una sua produzione interna. Puntiamo a crescere per quote di mercato e numero di Paesi. E già adesso – conclude Cagnetta – sarebbe impensabile rispondere in Russia, Turchia o Cina "mi spiace siamo chiusi per ferie"».
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