«No, nessuna fatica, e non ho neppure dovuto quantificare il premio aggiuntivo». Per le aziende di Graziano Brenna quest'anno le vacanze non esistono. Le imprese comasche di tintoria che l'imprenditore gestisce sono state chiuse solo una settimana ad agosto, periodo in cui però è stato possibile riattivare la produzione in 24 ore grazie alla reperibilità garantita da una decina di dipendenti.

Lo scorso anno Brenna ha attivato una prima sperimentazione, ora messa a regime con la garanzia di poter soddisfare ogni tipo di ordine in tempi rapidi.
«Con i sindacati nessun problema – spiega – mi hanno detto: siete bravi, andate avanti e facciamolo».
L'apertura straordinaria delle aziende di Brenna, siti produttivi in grado di preparare su rocca, tingere ed eventualmente ritoccare ogni tipo di filato, è in realtà parte di un progetto più ampio che mobilita altre aziende della filiera. Tra queste, anche il gruppo Taborelli, forte di 60 milioni di ricavi e 230 addetti in Italia, azienda che ha richiesto in modo esplicito una maggiore flessibilità ai propri fornitori.
«Il mercato è nervoso e disordinato – spiega il presidente Ambrogio Taborelli – e questo è un momento in cui non possiamo permetterci di perdere ordini. Al di là di tante chiacchiere, credo che l'unico modo per l'Italia di restare un paese industriale sia quello di cambiare il modo di lavorare: se altri Paesi hanno più fame di noi allora dobbiamo imparare a competere sul servizio».
Che nel tessile significa anzitutto flessibilità e rapidità di esecuzione, a fronte di ordini sempre più ridotti negli importi unitari e sempre meno prevedibili nella tempistica. «Gli stranieri non sono abituati a chiudere ad agosto – aggiunge Taborelli – e anche l'Italia deve adeguarsi. Il difficile però è coordinare la filiera, perché io posso soddisfare i miei clienti solo se la mia rete di fornitori riesce a venirmi dietro».

Taborelli e Brenna, insieme ad altre realtà comasche e non solo, hanno così dato vita ad una rete informale che coinvolge una decina di aziende in grado di garantire l'intera esecuzione del processo produttivo, dalla produzione del filo al confezionamento del tessuto finito.
Tra queste anche la pratese Gt2000, 20 addetti impegnati nell'orditura del filato che garantiranno la produzione per tutto il mese di agosto. «I vecchi schemi non sono più validi – spiega l'imprenditore Andrea Belli, neopresidente della Confartigianato locale – ma sono sicuro che per il tessile italiano ci sia ancora un grande futuro, anche grazie a questi accordi di filiera. Ecco perché credo molto in questo accordo, è importante che questa cultura si diffonda». L'apertura agostana di Gt2000, che nei periodi centrali del mese sarà comunque limitata a poche ore al giorno, è uno dei tasselli che garantisce alla rete (battezzata Filo d'Oro) la possibilità di rispondere rapidamente a nuovi ordini permettendo a chi sta a valle della catena di evadere per tempo le commesse.

«Essere flessibili è l'unico modo per migliorare i risultati – aggiunge Brenna – e del resto se Zara ogni due settimane rinnova completamente i negozi è chiaro che oggi, data ormai per scontata la qualità, sia il servizio a fare la differenza». Le tre tintorie di Brenna coinvolte dall'iniziativa saranno aperte a scorrimento per l'intero mese di agosto ad eccezione della settimana di ferragosto ma anche nel periodo di stop sarà possibile contare sulla reperibilità di una decina di dipendenti per aprire la fabbrica in 24 ore e dare esecuzione agli eventuali ordini pervenuti. «La disponibilità dei dipendenti è arrivata senza problemi – spiega Brenna – anche senza specificare l'importo aggiuntivo del premio. Il rapporto fiduciario con le persone è fondamentale e ormai tutti capiscono che la crisi sta cambiando gli schemi costringendo anche a modificare le abitudini: una volta quasi tutti partivano per tre settimane mentre ora magari le ferie si riducono a pochi giorni e in alcuni casi si azzerano del tutto».

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