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Questo articolo è stato pubblicato il 14 agosto 2013 alle ore 06:47.

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VOLLA (NAPOLI)
Le imprese sono in crisi, calano gli investimenti in beni durevoli: nonostante ciò, la Tecnoimpianti di Volla non solo non chiuderà per ferie, ma ha appena assunto 14 persone che si aggiungeranno ai 43 dipendenti in organico, proprio per far fronte a un incremento di commesse: manutenzione e gestione di impianti di ogni tipo.

«Tutta colpa di questo signore – dice Maurizio Riccardi, 25 anni, il più giovane della famiglia da poco coinvolto in azienda, con tono canzonatorio indicando il padre – non la smette mai di andare in giro a cercare ordini e commissioni di lavoro». E suo padre, Enrico, 63 anni, spiega meglio: «Di gare pubbliche se ne bandiscono poche, stiamo lavorando molto nel settore privato, così bisogna coltivare i rapporti con il cliente».

Tra i committenti dell'azienda di Volla compare in primo luogo Finmeccanica che rappresenta il 55% dell'attività. Tecnoimpianti ha da poco partecipato al potenziamento dello stabilimento di Nola, inaugurato a luglio, in cui Alenia Aermacchi ha investito 70 milioni. E continuerà a lavorare nel grande impianto nolano dove saranno realizzati altri interventi per 20 milioni. Non è tutto, in questi giorni Tecnoimpianti è impegnata nella manutenzione straordinaria di una centrale termica, a servizio degli stabilimenti campani di Alenia, da completare prima della ripresa dopo ferragosto.

Nuove commesse che si aggiungono alla normale attività di manutenzione, più intensa in agosto, quando le fabbriche chiudono, e che la famiglia Riccardi (altri due figli Gianluca e Giorgia tutti coinvolti nella gestione dell'impresa familiare) affida alla controllata Iti Italia. Selex, Mbda del Fusaro (Finmeccanica), Pastificio Pallante di Caserta, Oan aeronautica, Laminazione sottile, ma anche Fincantieri, Trenitalia, sono alcuni dei committenti dell'azienda della provincia di Napoli.

Cinque milioni di fatturato e una sessantina di dipendenti, la Tecnoimpianti affronta bene la crisi. Grazie a una lunga esperienza alle spalle, a una valida struttura di progettazione interna, a una maniacale attenzione ai costi finalizzata a contenere i prezzi per essere competitivi. «Abbiamo margini ridotti – precisa Enrico, il capostitipe – e siamo strangolati dal fisco. La vita delle imprese è dura anche per chi lavora persino a ferragosto».

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