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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2013 alle ore 10:59.

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«La produzione? Costante 12 mesi su 12. I nostri clienti si aspettano lo stesso servizio sempre, anche in agosto». Per Marco Macciò, country manager di Infineum Italia – joint venture paritetica angloamericana al 50% di Shell chemicals e al 50% di Exxon mobil Chemical, con quartier generale a Oxford – e i 200 dipendenti della società agosto è un mese in cui non c'è una riduzione dei volumi e si lavora agli stessi livelli degli altri. Tra l'altro, dice il manager, «i dipendenti reggono in maniera positiva il fatto di poter distribuire le ferie durante tutto il calendario». La tensione produttiva di questa società che nella sede italiana di Vado Ligure produce additivi per olii lubrificanti e ha chiuso il 2012 con un fatturato di 838 milioni di euro, non si allenta in agosto e una prima risposta di questo andamento è nella varietà geografica del mercato di riferimento. Infineum Italia infatti produce per il nostro paese appena il 7% del fatturato. «Tutto il resto è rivolto a mercati esteri. Dalla Cina al Brasile, alla Russia e a tutto il blocco sovietico. Oltre all'Europa», elenca Macciò.

Infineum Italia ha sempre utilizzato il concetto di impresa a rete, preferendo concentrarsi sul proprio core business piuttosto che sulle attività collaterali per le quali fa leva su imprese appaltatrici con cui esiste una partnership da molti anni ormai. Le attività di ingegneria di dettaglio, costruzione, manutenzione, logistica sono outsourced. Infineum ha quasi 200 dipendenti diretti, ma se si considera tutto l'indotto che ruota intorno all'attività core, il numero triplica.

Il 2013 non sarà un anno molto diverso da quelli passati per la produzione. Quello che è cambiato è il mercato di sbocco. «In passato il mercato italiano aveva un'incidenza maggiore – spiega Macciò –. Il gruppo si è comunque sempre mosso in una dimensione europea. Negli anni però abbiamo migliorato la nostra presenza sui mercati stranieri ed è per questo che oggi non risentiamo della crisi del mercato italiano». Non che gli altri paesi non siano stati interessati ma lo sono stati in modo diverso dall'Italia. La diversificazione poi ha consentito ad Infineum di compensare il calo dell'Italia con altri mercati. E in giro per il mondo i clienti anche in agosto si aspettano di trovare l'azienda aperta. E anno dopo anno non sono mai rimasti delusi.

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