
Sono a rischio le sanzioni per eccesso di velocità misurato sulla media. Almeno per quanto riguarda il sistema più diffuso, cioè il Tutor: le tarature sono state effettuate in modo che può essere ritenuto incompleto da un giudice. Il problema si sta avviando a soluzione solo ora, con l’inizio dei nuovi test, che avvengono secondo le regole stabilite dal ministero delle Infrastrutture l’estate scorsa.
Le pronunce dei giudici di pace sulla questione non sono mai mancate. Ma quasi tutte affermavano che l’avvenuta taratura non risultava dimostrata semplicemente perché le Prefetture non avevano presentato in giudizio (si presumeva per negligenza) la relativa documentazione.
Il 19 marzo è stata invece depositata una sentenza (giudice di pace di Lodi, n. 116/2018) su un caso in cui i documenti c’erano, ma riguardavano solo la «verifica del corretto sincronismo orologio Gps». In altre parole, l’unico controllo che veniva effettuato era quello degli orari segnati dagli orologi presenti nelle varie postazioni di rilevamento dei passaggi dei veicoli: ognuna (nella maggior parte dei casi, un portale autostradale) registra l’istante esatto di transito e lo associa al numero di targa, che poi viene “atteso” dalla postazione successiva, il cui orologio gli attribuirà l’orario in cui si chiude il cronometraggio.
Quindi, per calcolare correttamente il tempo di percorrenza del tratto, occorre che gli orologi delle due postazioni siano sincronizzati. Ma il giudice osserva che il sistema «è composto da vari elementi (ognuno dei quali soggetto a specifica taratura) e...quest’ultima deve essere eseguita da un centro accreditato».
Ma solo ora si è iniziato a seguire una prassi analoga a quella indicata dal giudice: a oltre sei mesi dalla pubblicazione del Dm Infrastrutture 282/2017 (che per la prima volta ha fissato regole dettagliate in materia), il servizio di taratura è stato affidato a un’azienda accreditata. In sostanza nella prima taratura, secondo il Dm, oltre agli orologi va verificata l’effettiva lunghezza del tratto, da misurare come somma delle linee che si ottengono spostandosi sul bordo interno di ciascuna curva. Nelle tarature annuali successive, quest’ultima misurazione va ripetuta solo se il tracciato della strada è cambiato.
Fino a quando questa procedura non sarà entrata a regime su tutti gli apparecchi esistenti, le rilevazioni della velocità media potranno essere ritenute non affidabili. Ma, almeno in certi casi, potrebbe essere stata la stessa Polizia stradale a disattivare le postazioni in via preventiva: lo dimostrano alcuni forti cali nelle statistiche 2017 delle sanzioni. Altre disattivazioni potrebbero essere state fatte per irregolarità della segnaletica rispetto a quella stabilita dallo stesso Dm 282.
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